Come detto il segnale di ingresso a un amplificatore non deve eccedere i valori indicati dal costruttore. D'altro canto, quando il segnale di ingresso ha un'ampiezza molto bassa come nel caso di un segnale microfonico occorre fare in modo che il segnale si degradi il meno possibile arrivando al preamplificatore. Per schematizzare la situazione facciamo riferimento al circuito seguente:
Il circuito mostra un microfono, schematizzato come un generatore di tensione, con la sua resistenza interna che viene collegato ad un amplificatore di cui viene mostrata l'impedenza di ingresso. Chiamando I la corrente che scorre nel circuito e VA la tensione misurata tra il microfono e l'ingresso all'amplificatore avremo che il circuito sarà descritto dalle seguenti equazioni:
Ricapitolando, E è la piccola tensione che genera il microfono e VA è la tensione che arriva all'ingresso dell'amplificatore. Se ora supponiamo che Zin sia molto maggiore di ri (in simboli Zin >> ri), ossia che l'impedenza di ingresso dell'amplificatore sia molto maggiore dell'impedenza interna del microfono, avremo che nella somma (ri + Zin) sarà possibile trascurare ri rispetto a Zin ossia:
Si vede allora che in questo modo (ponendo Zin>>ri) si riesce a trasferire all'ingresso dell'amplificatore praticamente tutta la tensione generata dal microfono. Se così non fosse avremmo sempre VA << E ossia avremmo deteriorato il segnale microfonico. Questa regola vale in generale e generalmente si considera corretto un adattamento di impedenza in cui vale:
Questa trattazione, nonostante possa risultare un po' ostica a chi non ha familiarità con i circuiti elettronici è di fondamentale importanza per la comprensione del trasferimento di segnali da uno stadio all'altro (in questo caso da un microfono ad un amplificatore).

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