Un clock è un segnale che consente di sincronizzare il bitrate (il trasferimento dei singoli bit) di diverse macchine. Dunque, a differenza del timecode, non trasporta informazioni relative alla linea temporale (ad es: ora, minuto, secondo, frame) ma fornisce solo impulsi che vengono utilizzati per dare il ritmo. Ad esempio, due interfacce audio che lavorano in parallelo dovranno, oltre che campionare alla stessa frequenza di campionamento e bit di quantizzazione, campionare negli stessi istanti, per fare in modo che i campioni relativi ai singoli canali siano sempre sincronizzati. Per garantire un'alta qualità nella riproduzione sonora è necessario che il clock sia il più possibile stabile, ossia che l'intervallo di tempo tra un impulso e l'altro sia il più possibile costante. Lo scostamento dall'istante di temporizzazione teorico si chiama jitter [Vedi: Jitter] ed è un parametro che deve essere il più possibile minimizzato.
Di seguito vengono elencati i sistemi più utilizzati per i segnali di sincronizzazione dell'audio digitale:
AES/EBU : Audio Engineering Society/European Broadcasting Union [Vedi: AES/EBU] (questo protocollo in realtà permette di inviare 2 canali di audio digitali che trasportano al loro interno anche l'informazione relativa al clock)
S/PDIF - Sony/Philips Digital Interface [Vedi: S/PDIF] (questo protocollo in realtà permette di inviare 2 canali di audio digitali che trasportano al loro interno anche l'informazione relativa al clock)
WordClock : rispetto ai due precedenti è un segnale di sincronizzazione veero e proprio. E' utilizzato per allineare le diverse macchine digitali presenti in uno studio. Il WordClock può essere generato da un'interfaccia audio (in generale di fascia alta) oppure da una macchina dedicata e viene trasmesso utilizzando cavi coassiali che montano connettori di tipo BNC [Vedi: BNC]

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