Un delay aggiunge repliche del segnale distanziate nel tempo realizzando un effetto eco'. Inizialmente veniva prodotto utilizzando un registratore analogico sfruttando la distanza tra la testina di riproduzione e quella di registrazione. Mandando l'uscita del canale sinistro all'ingresso del canale destro e viceversa e lavorando sulla velocità del nastro si riusciva a ottenere un effetto delay versatile e, per l'epoca, rivoluzionario. L'era digitale ha semplificato molto la realizzazione di questo effetto consentendo inoltre di introdurre innovazioni interessanti come il ping pong delay (le repliche sono alternate sui canali destro e sinistro) e il multi-tap delay (le repliche si susseguono con tempi diversi creando effetti di dissolvenza). Nella pratica musicale il tempo di delay viene spesso posto pari al tempo di una battuta. In questo modo le repliche vanno a tempo con la musica creando un effetto che contribuisce a riempire il suono. Per calcolare il tempo di delay (in millisecondi) necessario per un pezzo di n battute al minuto (bpm - beats per minute) possiamo ricorrere alla seguente formula:
tempo di delay (ms)=60000 ms/bpm
Di seguito viene riportato un suono su cui è stato applicato un effetto Delay in due diverse modalità:

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