Per rapporti di espansione superiori a 1:10, un expander viene definito gate (in italiano: cancello); infatti non è infrequente trovare entrambe le funzionalità su un unico dispositivo expander/gate. In questa ottica il gate è un dispositivo che lascia passare (e dunque ascoltare) un suono solo se questo supera un determinata soglia, mentre quando il suono scende sotto la soglia viene ridotto al silenzio. All'epoca in cui il digitale era una chimera lontana, serviva una macchina che potesse eliminare il rumore di fondo dalle tracce rumorose e dunque nacque il noise gate, una macchina da applicare su una traccia in cui il suono da utilizzare era sovrapposto a un rumore di fondo. Così, quando il suono da tenere era presente, il gate era aperto, ma quando restava solo il rumore di fondo il gate si chiudeva permettendo di pulire il mix. Oggi, con le moderne tecniche di editing, si tende da utilizzare altri sistemi per togliere i rumori di fondo piuttosto che utilizzare il gate in quanto, essendo questa una macchina con un determinati parametri impostati, non può agire in maniera ottimizzata suono dopo suono, cosa invece possibile con un editing puntuale. Il gate oggi è (generalmente) utilizzato più con finalità creative che correttive. I parametri del gate coincidono con quelli dell'expander con la differenza che il rapporto di espansione è fissato e molto alto (1:10 o 1:infinito).
Pulizia dei suoni di una batteria : immaginate i segnali provenienti dal microfonaggio di una batteria. Ogni microfono fornirà il suono dell'elemento verso cui è puntato ma risentirà anche del rumore che tutti gli altri elementi producono (leaking ). Tutti questi disturbi possono rovinare il suono di insieme perché ogni elemento verrà equalizzato secondo le sue caratteristiche dunque i suoni di sottofondo degli altri elementi saranno equalizzati in modo errato introducendo una quantità di frequenze indesiderate. Per evitare ciò ogni segnale viene fatto passare attraverso un gate che ne impedisce il passaggio quando l'elemento in questione non viene percosso. Naturalmente, nel momento della percussione, il segnale passa e permette il passaggio anche a tutti i suoni di sottofondo. Tuttavia poiché il suono dell'elemento è predominante, tenderà a coprire il sottofondo.
Pulizia dai rumori : qualsiasi segnale si presta ad essere manipolato da un gate per evitare di inserire nel mix rumori di fondo o fruscii quando il segnale di interesse è assente.
Di seguito viene riportato il suono di un rullante di batteria prima e dopo l'applicazione di un gate.
Può capitare di aver registrato una cassa con un suono poco corposo (colpa del microfono? Del nostro piazzamento dello stesso? Dello strumento? Del musicista? Quante possibilità...) Un modo per rimediare può essere quello di aggiungere un po' di basse frequenze mancanti alla cassa. Per fare ciò realizziamo la configurazione seguente:
Prendiamo un oscillatore e selezioniamo una frequenza bassa che ben si abbina col suono della cassa. Mandiamo il segnale in un gate il cui side chain è controllato dal segnale della cassa. Mixiamo i due segnali: cassa, oscillatore all'uscita del gate. In pratica, ogni volta che la cassa verrà percossa produrrà anche l'apertura del gate con conseguente passaggio della frequenza dell'oscillatore. Da notare che occorre regolare i tempi di hold e di rilascio in modo che il gate si chiuda quando l'inviluppo della cassa si esaurisce.
Di seguito viene riportato il suono di una cassa di batteria prima e dopo l'applicazione di un oscillatore comandato dal segnale di un gate[26].
[26] Al suono originario è stato preventivamente applicato un altro gate per ripulirlo dagli altri suoni provenienti dalla batteria.

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