Vengono così denominate le torri che vengono allestite nei grandi eventi live allo scopo di diffondere il suono a grande distanza dal palco. Sulle torri sono montati sistemi P.A. (oltre a quelli presenti sul palco) che consentono di ottenere un suono virtualmente uniforme su superfici molto estese. A causa della distanza tra i sistemi P.A. le onde sonore da essi generate risultano sfasate per la "limitata" velocità del suono e il diverso posizionamento di ogni sorgente. Abbiamo visto come l'intensità sonora diminuisca all'aumentare della distanza, riscontrando una caduta di 6dB ogni volta che raddoppia la distanza. Si tratta di una problematica da risolvere in quanto nella messa a punto di un sistema di amplificazione destinato a sale molto grandi bisogna fare in modo che il campo sonoro sia il più uniforme possibile in qualsiasi punto della sala. È evidente che uno spettatore che si trova sotto al palco riceverà un'intensità sonora molto maggiore di uno spettatore situato a 40 metri dal palco! Non potendo per ovvii motivi aumentare a dismisura il volume sui P.A.[93] scegliamo di mettere un ulteriore altoparlante a 30 m dal palco il modo da rinforzare il fronte sonoro come mostrato in figura.
Il nuovo altoparlante sopperisce alla caduta di intensità dovuta alla distanza ma nasce così un problema: il segnale sonoro che parte dal palco impiega un certo tempo per arrivare all'ascoltatore 2 mentre il segnale elettrico che alimenta il rinforzo arriva subito. Questo fa sì che l'onda proveniente dal rinforzo arrivi prima di quella che proviene dal palco generando un innaturale effetto di sovrapposizione. Un primo passo per risolvere il problema consiste nell'applicare un effetto delay al segnale diretto al rinforzo e fare in modo che i due segnali arrivino insieme all'ascoltatore 2. Facciamo due calcoli per individuare le grandezze che stiamo trattando:
s=v x t da cui t=s/v da cui t=30/344=87ms
Dunque ritardando il segnale di rinforzo di 87ms (ms più ms meno) i due segnali arrivano insieme ed è già qualcosa. Ancora però non abbiamo risolto il problema in quanto il segnale proveniente dal palco si è molto affievolito (per questo abbiamo messo il rinforzo!) e dunque il segnale di rinforzo prevale creando un effetto innaturale in quanto vedremmo i musicisti suonare ma sentiremmo il suono provenire dal rinforzo. L'effetto Haas risolve egregiamente questo problema. Infatti, se ritardiamo ancora il segnale di rinforzo di un tempo interno alla zona di Haas, per l'effetto di precedenza avremo che la direzione del suono percepita dall'ascoltatore sarà quella dell'onda proveniente dal palco perché ora arriva prima del segnale di rinforzo, anche se quest'ultimo ha un'intensità considerevolmente maggiore (ciò vale fino a differenze di 10dB tra i due segnali, oltre l'effetto Haas perde di validità e il segnale, anche se ritardato, è talmente forte che copre quello diretto). Nell'esempio precedente, applicando un ritardo di 110 ms otterremmo il nostro scopo. Questo sistema viene impiegato sistematicamente nei grossi concerti all'aperto data la grande superficie da coprire.

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