Il riverbero è il suono che permane in un ambiente quando il segnale diretto si è esaurito. Per immaginarlo pensiamo ad un esempio macroscopico: un colpo di pistola in una cattedrale. In effetti, capita raramente di udire colpi di pistola nelle cattedrali ma è comunque una situazione facile da immaginare dal punto di vista del suono. Dopo lo sparo (il suono fuoriuscito dalla pistola si esaurisce quasi subito) il suono rimbomba per diversi secondi estinguendosi lentamente. Questo suono è originato dalle riflessioni del suono originario sulle superfici che incontra. Il suono del riverbero segue leggi precise che vengono riassunte nella figura seguente:
Abbiamo visto come, nel fenomeno della riflessione [Vedi: Riflessione], una parte dell'energia associata all'onda sonora venga assorbita e un'altra parte venga riflessa. Dunque ad ogni riflessione l'onda sonora perde una parte di energia fino a che questa non si estingue.
La figura mostra l'ampiezza delle varie riflessioni e gli istanti di tempo in cui si verificano. Il primo suono che raggiunge l'ascoltatore, a meno di eventuali ostacoli frapposti, è sempre il segnale diretto (direct signal ) essendo questo il percorso minimo percorso effettuato dal suono. Dopo una breve pausa denominata ritardo iniziale (in inglese: pre delay ) arrivano le prime riflessioni (early reflections ) che sono quelle che hanno incontrato una sola superficie prima di arrivare all'ascoltatore. Infine arrivano le ultime riflessioni (late reflections ) che sono quelle che hanno incontrato più di una superficie. Queste arrivano sovrapponendosi l'una con l'altra generando un suono mediamente continuo. Le ultime riflessioni, per il loro carattere ravvicinato nel tempo, prendono anche il nome di grappolo di riverberazione . In inglese reverb cluster
Il nostro orecchio è abituato all’ascolto di suoni riverberati in quanto è molto raro trovarsi in situazioni in cui il riverbero è assente (come ad esempio nel deserto). Dunque, sin dagli inizi i tecnici del suono hanno cercato di ottenere un suono riverberato. Ciò è stato fatto nei modi più ingegnosi all’inizio e via via in maniera sempre più sofisticata. Vale la pena ripercorrere brevemente la storia dei riverberi in quanto nei moderni plug-in i preset ereditano da questa terminologia e tentano di riprodurre le relative sonorità.
Stereo pair reverb (coppia stereofonica ): consiste in una coppia di microfoni, piazzata all’interno dell’ambiente in cui viene effettuata la registrazione. Naturalmente, tale tecnica produce un suono inimitabile dal punto di vista del realismo, ma poco manipolabile nell’ambito di un mix.
Spring reverb (riverbero a molla ): i trasduttori sono applicati ad una molla che genera l’effetto reverbero. Si trovano principalmente negli amplificatori per chitarra e nell'organo Hammond.
Plate reverb (riverbero a piastra ): il segnale audio pilota un trasduttore elettroacustico che mette in vibrazione una lastra di metallo. Dall’altro lato della piastra vengono applicati uno o più trasduttori che ritrasformano la vibrazione ricevuta in un segnale elettrico (mono o stereo, a seconda del numero di trasduttori riceventi). Non ha un suono molto naturale.
Chamber reverb (camera di riverberazione ): (anni '50) al tempo consisteva in uno o più microfoni piazzati in un ambiente acusticamente trattato in cui veniva immesso il suono da riverberare attraverso una coppia di diffusori. Questi venivano alimentati tramite un'uscita ausiliaria del mixer, mentre il segnale dei microfoni rientrava nell’ingresso aux send return [Vedi: Auxiliary send].
Digital reverb (riverbero digitale ): (anni ‘70) attraverso l'uso di delays [Vedi: Delay] e filtri [Vedi: Filtri], riproducono il suono del riverbero. Sono macchine molto complesse e anche costose ma che ancora oggi vengono utilizzate per la qualità e la profondità del riverbero ottenuto.
Algorithmic reverb (riverbero ad algoritmo ): in questo caso la successione delle repliche del segnale originale e tutti gli altri fattori viene calcolata attraverso un algoritmo matematico. Sono i più diffusi, soprattutto dopo l’avvento dei plugin destinati ai software di hard disc recording. Generalmente, i preset denominati "room" e "ambient" simulano la riverberazione rispettivamente di ambienti ristretti ed estesi.
Convolution reverb (riverbero a convoluzione ): riproducono la sonorità di ambienti reali o anche apparecchiature (come per esempio una radiolina da stadio). Si tratta di una tecnica un po’ elaborata e pertanto descritta in una sezione a parte [Vedi: Riverberi a convoluzione].
Abbiamo a disposizione una serie di controlli per modificare le caratteristiche dell'effetto riverbero che vogliamo applicare. Vediamo quali sono i più importanti:
Pre Delay : consente di modificare il tempo del pre delay, ossia il tempo che intercorre tra il suono diretto e le prime riflessioni.
Mix: la percentuale tra segnale asciutto (dry signal ) e bagnato/riverberato (wet signal ).
Dimensioni della stanza: spesso i valori sono riferiti alle forme-dimensioni degli ambienti (hall, room, chamber, cathedral, spring/plate).
HF Ratio: le alte frequenze sono le prime ad essere attenuate durante le riflessioni. Questo controllo permette di simulare le capacità di assorbimento delle superfici.
Stereo width: allarga o restringe l'immagine stereo del riverbero.
Alcune unità permettono di definire un tempo di decadimento diverso a seconda della frequenza.
Di seguito viene riportato il suono di uno strumento asciutto e lo stesso suono a cui è stato aggiunto un effetto di riverbero in diverse modalità.
Allo stesso suono vengono ora applicati diversi tipi di riverberi:
Il riverbero a convoluzione è un affascinante tipo di riverbero è basato su un’operazione matematica che prende il nome di convoluzione . Dal punto di vista matematico, date due funzioni, la convoluzione consiste nel moltiplicare ogni punto della prima per ogni punto della seconda. Il risultato è una terza funzione frutto dell’operazione di convoluzione tra le due[19].
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[19] Nel contesto dell'audio digitale [Vedi: Introduzione all'audio digitale], dati due segnali campionati, la convoluzione consiste nel moltiplicare tutti i campioni del primo per ogni campione del secondo.

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