Il ricevitore è il dispositivo che inverte il processo realizzato dal trasmettitore, riconvertendo il segnale dalla radiofrequenza al segnale sonoro originale. Questa trasformazione si effettua attraverso un processo chiamato eterodino dove la frequenza portante viene filtrata e in seguito convertita in una frequenza intermedia (IF) pari a una frazione della frequenza portante originale (nel caso di conversione in IF, la tecnica viene chiamata supereterodina ). Dopo successivi filtraggi della IF, il segnale viene inviato a un demodulatore che separa il segnale audio dalla componente in radiofrequenza portandolo al un livello di un comune segnale microfonico; da questo punto in poi il radiomicrofono potrà essere trattato come un qualsiasi microfono a filo, collegandolo a un registratore o a un mixer.
Può accadere che, assenza di segnale audio, il segnale sia disturbato da altri segnali, seppure di debole intensità. In questo caso, un controllo chiamato squelch che opera sostanzialmente come un gate [Vedi: Gate] permette di lasciare passare il segnale solo quando questo contiene il segnale audio. Un altro sistema, chiamato pilot-tone squelch permette evitare rumorosi sganci di segnale: grazie ad uno speciale tono sovrapposto al segnale audio, il ricevitore blocca il segnale quando non riscontra più una qualità sufficiente. Sfruttando il tono pilota il trasmettitore è anche in grado di mandare informazioni di altro tipo al ricevitore, come lo stato delle batterie.
L'impedenza di uscita deve realizzare con l'antenna un corretto adattamento di impedenza. In particolare, l'antenna deve avere la stessa impedenza di uscita del ricevitore, generalmente pari a 50 Ohm.
Lo stadio ricevente è di solito munito di un dispositivo scanner che effettua una ricerca sullo spettro di frequenze disponibili per verificare quali di queste risultino già occupate da altri sistemi trasmittenti. Una volta individuate le frequenze già occupate, i radiomicrofoni verranno assegnati alle frequenze rimaste disponibili.
I ricevitori possono essere di due tipi: non-diversity , ad antenna singola, e diversity , con più antenne. Quest'ultima modalità nasce con l'intento di ridurre le cancellazioni dovute alla ricezione contemporanea di segnali radio diretti e riflessi. Tali segnali infatti risultano fuori fase tra loro a causa del tempo che intercorre tra la ricezione del segnale diretto e quello riflesso. Il ricevitore di tipo diversity risolve il problema della cancellazione adottando il seguente principio: due antenne separate in due punti differenti avranno una probabilità molto ridotta di ricevere due segnali con la stessa identica cancellazione. Il sistema sarà allora in grado di discriminare la differenza tra i due segnali, individuare la cancellazione e correggerla. La distanza tra le due antenne è pari, come minimo, alla lunghezza dell'onda portante.
Di seguito, un tipico apparecchio ricevente di tipo diversity:
Nei radiomicrofoni viene spesso adottata la modalità: switching diversity - active . In questo caso si impiegano due antenne e due stadi riceventi separati e collegati ad un comparatore che evidenzia le differenze tra i due segnali. Quando il segnale proveniente da uno dei due ricevitori inizia ad essere disturbato, il comparatore seleziona il segnale proveniente dall'altro ricevitore.

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