Con questo termine si indica la modifica di un ambiente al fine di rettificarne la resa acustica. Ciò può essere fatto sia con la finalità di correggere difetti intrinseci dell’ambiente stesso, sia al fine di modificarne le caratteristiche adattandole agli scopi prefissati.
E’ bene sottolineare subito la differenza tra il trattamento acustico e l’insonorizzazione , essendo quest’ultima un processo di “impermeabilizzazione al suono” di un ambiente. In contesti musicali, come ad esempio negli studi di registrazione, l’insonorizzazione si rende necessaria per diversi motivi. Anzitutto per per impedire che il suono fuoriesca dall’ambiente disturbando il vicinato, ma anche per impedire ai suoni prodotti esternamente di penetrare all’interno, rendendo impossibile una corretta ripresa microfonica durante le registrazioni o disturbando l’ascolto del materiale audio.
L'obiettivo del trattamento acustico di un ambiente invece è quello di modificarne la risposta in frequenza, rendendola il più possibile piatta a tutte le frequenze. Ciò significa sostanzialmente identificare i modi di risonanza predominanti [Vedi: Modi di risonanza] e diminuirne l’incidenza con l’uso di pannelli acustici sia attivi che passivi.Per valutare la risposta di un ambiente si effettuano opportune misurazioni acustiche utilizzando determinati software. Il procedimento seguito in tali misurazioni prevede la produzione di un suono (prodotto dal computer) denominato sweep , che consiste in una rapida escursione dalle basse alle alte frequenze, e la successiva misurazione della risposta dell’ambiente per mezzo di un apposito microfono omnidirezionale [Vedi: Microfoni omnidirezionali]. In alternativa si può produrre un rumore rosa [Vedi: Rumore rosa] e visualizzare il segnale ripreso dal microfono omnidirezionale su un analizzatore di spettro.Il software analizza poi la risposta e mostra su un analizzatore di spettro le concentrazioni dei modi di risonanza (che generalmente si accumulano sulle basse frequenze). Una volta individuati i modi di risonanza indesiderati si possono disporre pannelli assorbenti per limitarne l’incidenza e rendere piatta la risposta dell’ambiente.
Vi sono altri metodi per agire sui modi di risonanza, come quello di correggere la risposta in frequenza equalizzando il segnale prima che arrivi ai monitor (l’equalizzazione viene effettuata sia attraverso la taratura manuale di equalizzatori grafici [Vedi: Equalizzatore grafico], sia automaticamente da un opportuno software che pilota un hardware dedicato). Si tratta di soluzioni di ripiego (che hanno oltretutto effetto solo sull’ascolto dei suoni provenienti dai monitor e non modificano in alcun modo l’acustica dell’ambiente), anche se economicamente più praticabili. Si tenga presente anche il fatto una correzione troppo drastica mediante equalizzazione può portare a problemi di fase [Vedi: Correlatori di fase]. A seconda delle finalità dell’ambiente in esame, vengono poi apportate altre modifiche, come ad esempio la limitazione del tempo di riverberazione o la diffusione uniforme delle alte frequenze attraverso l’uso di opportuni pannelli diffusori.

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