L'effetto mascheramento si riferisce al fenomeno di un suono, o più suoni, che coprono o appunto mascherano altri suoni. Un buon esempio di mascheramento è quando si usa una musica dietro una traccia del parlato per coprire il soffio ed il rumore di sottofondo. Molti fonici usano un fondo di sala, da inserire tra e sotto la sezione di narrazione da curare. Questo fondo evita che eventuali rumori non contestuali vengano notati. Il mascheramento può anche essere indesiderato. Per esempio, una chitarra registrata può avere un suono perfetto riascoltato da solo. Comunque, se altri strumenti sono aggiunti alla registrazione, la loro combinazione di energia acustica può mascherare il suono della chitarra compromettendo la chiarezza dell'ascolto. In questa situazione, il produttore può ricreare uno spazio per la chitarra abbassando il livello dello strumento mascherante o equalizzando gli altri strumenti, la chitarra, o forse entrambi cosicché le loro frequenze non competano. Un altro intervento (sfruttando l'effetto cocktail party ossia la capacità del nostro orecchio di concentrarsi su una specifica direzione di provenienza del suono in presenza di altri suoni disturbanti) per la sottolineatura di uno strumento è basato, nella configurazione stereofonica, nel separare con accortezza la provenienza dello strumento. L'effetto stereo infatti, è una ricreazione della spazialità come in un palcoscenico, quindi permette di separare la provenienza del suono in riferimento alla disposizione logistica dell'organico. Capire inoltre come in una qualsiasi registrazione siano abbinate due sorgenti, come ad esempio voce e musica di un servizio radiofonico o televisivo, spesso può mettere allo scoperto un senso di fastidio provocato dalla tendenza al mascheramento provocato dal conflitto tra le due sorgenti.
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