La lettura del suono va fatta nei suoi elementi intrinsechi, e nel caso di opera musicale prescindendo dai suoi significati e dal diretto collegamento storico in cui è immersa. Questo è un processo ultimo che dovrebbe essere facilmente riconoscibile, è il nostro punto d'arrivo. E' un metodo, questo, già messo a punto da studiosi come Konrad Fiedler nella seconda metà dell'ottocento e poi, perfezionandolo, dallo svizzero Heinrich Wolfflin; il campo di applicazione è quello dell'arte, ma trova validi sostenitori in altri campi di operazione, come ad esempio Benedetto Croce nelle arti letterarie ed altri esponenti nella neonata arte fotografica e successivamente nella musica. A questo punto è necessario smettere di immaginare e cominciare a visualizzare, con la relazione dei sensi, con una pratica che non esclusivizza nessuno di essi. Il suono ha una natura spontanea ed una artificiale.
Definiamo la natura. Essa è l'essenza specifica di quel che la definisce, ed è contenuta nella sua stessa definizione, quindi in quel che analizziamo è necessario riconoscere la sua natura, ossia il “Principi operationis”.
L'unione di due nature può realizzarsi in tre modi:
- per aggregazione quando le cose unite rimangono diverse ed integre, ad esempio un cumulo di pietre (aggregazione disordinata) o una casa (aggregazione ordinata), si pensi a due o più suoni che si diffondono insieme, o strumenti che arrivano ad un mixer. In effetti la prima serie di interventi che il fonico dovrà fare, sarà quella di ottimizzare ognuno dei suoni per poter essere di livello, equalizzazione, dinamica e ambientazione corrette. Dopo questa fase i suoni possono essere aggregati, ma non hanno ancora nessuna relazione tra loro.
- per associazione quando qualcosa si costituisce da diverse cose imperfette che non sono trasformate dall'unione. Ad esempio, il dizionario definisce un'associazione come un gruppo di persone che si uniscono per la stessa finalità, pur non modificando la loro personalità. E' il caso di un gruppo di suoni miscelati tra loro, formano un corpo unico mantenendo la loro originale identità, è l'operazione dell'unire i suoni singoli degli strumenti, in relazione tra loro, ad esempio le influenze dei microfoni tra vari strumenti, come il classico esempio della batteria: la compressione, ambientazioni ed equalizzazioni non più per definire il singolo, ma per integrarsi con gli altri. E' la prima fase del missaggio, in cui il fonico inizia con il confrontare i suoni nel giusto rapporto, colore e bilanciamento.
- per trasformazione, quando una realtà è costituita da due cose che per l'unione si sono trasformate, come l'idrogeno e l'ossigeno si uniscono per formare l'acqua. Un suono può essere processato, e sommandosi a ciò che lo modifica assume un altro aspetto. Ma questa è anche la vera definizione di un missaggio. Una fotografia, un'inquadratura cinematografica, o un quadro, nel loro aspetto finale risultano un'immagine unica. Anche il missaggio sonoro, se ben confezionato, diverrà un suono unico integrato, amalgamando i suoni attraverso effetti, equalizzazione, dinamica generale, estensione in frequenza e masterizzazione. Pur avendo la possibilità di riconoscimento degli elementi che lo compongono, un suono missato dev'essere omogeneo e trasportare l'ascoltatore verso il messaggio che vuole trasmettere o l'emozione che vuole provocare e non portandolo ad analizzarne -distraendosi -i suoi contenuti. Quando un suono missato non convince o distrae, la finalità è stata in qualche modo disattesa.
E' questo il processo di qualsiasi creazione artificiale, ossia di una qualsiasi unione di nature che per quanto complesse e geniali che siano, sono indubbiamente alla portata di un già citato “Individuo di natura intelligente”, che dovrebbe riconoscere in essa delle sensazioni, e dellepossibilità analitiche utili alla conservazione, alla sua evoluzione ed infine alla sua personale e sociale soddisfazione.