Indice
- 4.1. Introduzione
- 4.2. L'ascolto per la registrazione musicale
- 4.3. L'ascolto dal vivo
- 4.4. L'ascolto radiotelevisivo
- 4.5. L'ascolto cinematografico di ripresa
- 4.6. La perdita dell'udito
- 4.7. I “colpi” ossia la prontezza operativa
- 4.8. L'uso della cuffia
- 4.9. Target e Format
- 4.10. Etica professionale
- 4.11. Know how
Ascoltare a questo punto diventa un lavoro, bisogna però considerare le molteplici situazioni che concorrono ad inquinare un ascolto pulito. Questi elementi vanno considerati non solo per riconoscere le possibili variazioni del prodotto che ci interessa, ma per prevenire, perfezionare ed eventualmente isolare dei disturbi o semplicemente per eliminare il superfluo. Dobbiamo dapprima considerare il luogo dove ascoltiamo, e appena capaci di vedere il suono possiamo riconoscere in un ambiente i punti morti, le riflessioni, i picchi e gli annullamenti. Infatti camminando in una stanza noteremo variazioni di volume, di fasi, di risposta in frequenza e di code sonore. In uno studio professionale si cerca, per quanto possibile, di eliminare queste irregolarità rendendolo neutro, ma poi la diffusione dei prodotti sonori in larga scala riguarda soprattutto automobili, case, uffici, cuffiette per walkman eccetera. In uno studio viene prestata accortezza alla coloritura dei monitor, alla loro installazione, alla posizione, all'immagine stereo e addirittura alle riflessioni della consolle, e finanche alla posizione dell'operatore. Tutte condizioni quindi, vicine all'ottimale. Ma le attenzioni migliori che vanno ascoltate in produzione, ed in riproduzione, ovunque essa sia, possono essere riassunte in tre grandi blocchi di riferimento:
Di ognuno di questi abbiamo già ampiamente parlato.